Pur avendo messo in stand-by gli eventi di premiazione dei protagonisti della trasformazione digitale in Italia, oggi, il centro studi dell'A.P.S.P. e della Fondazione IDH, in collaborazione con Arena Digitale, hanno promosso un importante tavolo tecnico sull'importanza del welfare digitale e dei servizi as a service.
L’incontro di oggi è stato, per certi aspetti, cross border: da un lato, infatti, sono stati affrontati gli innovativi servizi che il digitale mette a disposizione di imprese e lavoratori nell’ambito del welfare digitale mentre dall’altro i partecipanti hanno illustrato come questi possono anche intersecarsi con il supporto dei servizi as a service.
Il digitale, infatti, sta rivoluzionando profondamente il panorama del welfare aziendale, apportando cambiamenti significativi e offrendo nuove opportunità per migliorare la qualità della vita dei dipendenti. Come è stato ampiamente evidenziato dai partecipanti, che hanno mostrato le loro peculiarità agli intervenuti, le tecnologie digitali hanno introdotto soluzioni innovative che vanno oltre i tradizionali servizi di benessere, ampliando la portata e la personalizzazione delle offerte. L’evoluzione del welfare aziendale digitale consente quindi un accesso immediato e flessibile a una vasta gamma di servizi, dal supporto psicologico online alle piattaforme di fitness personalizzate. Le applicazioni e i portali digitali rendono più agevole la gestione delle prestazioni, consentendo ai dipendenti di personalizzare il proprio pacchetto di welfare in base alle proprie esigenze e preferenze.
Hanno partecipato in qualità di main speacker all'incontro di oggi:
Matteo Bravi – Chief strategi & operation office Tas
Marco Milanesio – CEO Ollipay
Gianluca Enrietti – CEO Toduba
Massimo Vaini – Presidente Bitq
In questo panorama in continua evoluzione, le imprese sono anche supportate dall’implementazione dei nuovi servizi as a service cui possono approvvigionarsi da aziende specializzate nei settori economico/finanziari più evoluti. L'open banking rappresenta un'opportunità senza precedenti per le corporate che desiderano implementare nuove opportunità nei loro servizi. Questa tendenza ha aperto nuove porte per evolvere l'esperienza dei clienti, consentendo loro di gestire in modo più efficiente i loro fondi, effettuare pagamenti più rapidamente ed in maniera molto più economica, oltre che accedere a una vasta gamma di servizi finanziari. Compito di un Imel as a service è quindi quello di rendere più accessibili e convenenti le operazioni finanziarie online per le imprese e i propri clienti, e contribuire all'evoluzione del mondo finanziario digitale, offrendo soluzioni che si adattino alle mutevoli esigenze del settore.
Nel corso dell’incontro di oggi, si è anche cercato di approfondire meglio come i servizi as a service possono essere utili ad abilitare a far crescere il welfare aziendale nell’era digitale, come nell’ambito, ad esempio dei fringe benefit (benefici accessori alla retribuzione monetaria che l’azienda riconosce ai propri lavoratori). Questo anche perché l’art. 1, comma 16 della legge di Bilancio 2024 (legge n. 213/2023), nel tentativo di attenuare le disparità di trattamento tra lavoratori con e senza figli, dispone la non concorrenza alla formazione del reddito di lavoro dipendente di cui all’art. 51, comma 3 del TUIR entro il limite complessivo di 1.000 euro (anziché 258,23 euro), del valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori.